Volo su MB339
Una emozionante esperienza che mi ha visto a bordo di un velivolo militare MB339
La grande passione per il volo e per l’Aeronautica Militare hanno trovato posto a bordo dell’Aermacchi MB339A, per gli amici “339” o “macchino”, attraverso un volo “special” che ha visto protagonista me come inviato di Cybernaua.it Magazine lo scorso 31 Ott. 2004.
Un trasferimento Grazzanise-Pratica di Mare-Grazzanise ed un pilota di eccezione, il Comandante del 9° Stormo Col. Pilota Gianpaolo Miniscalco.
Tratto dall’articolo scritto su Cybernaua.it
Grazzanise 31 Ottobre 2004. E’ notte fonda quando alle 3.30 lascio Roma con un forte vento umido e fastidiosi spruzzi di acqua che mi accompagnano per buona parte del viaggio che mi porterà all’aeroporto Militare di Grazzanise, sede del 9° Stormo. Alle 7.10 le condizioni meteo in aeroporto non promettono per nulla bene. La visibilità è scarsa a causa delle nuvole basse ed il tasso di umidità è molto alto. Il Capitano Esposito mi ha già accolto alle 6.40 davanti all’ufficio passi delle base e giunti alla collegamenti del 9 Stormo, mi consegna la tuta e l’attrezzatura da indossare. Durante la vestizione approfittiamo per fare un briefing sulle procedure di emergenza.
Sono già trascorse molte ore da quando ho lasciato la mia abitazione di Roma e dopo aver vagato con la fantasia per tutto il viaggio sono finalmente vicino al tanto atteso volo. Il momento della vestizione è molto emozionante per un appassionato che segue il velivoli militari con il naso all’insù. Per la prima volta indosso l’equipaggiamento standard di un pilota dell’Aeronautica Militare. La tuta calza a pennello, quella anti-G ed il secumar poi appesantiscono e riducono i movimenti, il casco è un po’ largo e la maschera lascia un inconsueto odore di disinfettante al quale ci si abitua rapidamente.
Ci avviciniamo al piazzale dove ci attendono gli specialisti che nel frattempo hanno rifornito il velivolo ed effettuato i controlli pre-volo. Mi trovo davanti al velivolo questa volta non per fotografarlo ed ammirarlo sognando di volare con lui, ma per salire a bordo in una vera missione di trasferimento. Gli specialisti mi aiutano a posizionarmi correttamente sul seggiolino per indossare le cinture di sicurezza e le giarrettiere. Quest’ultime hanno lo scopo di trattenere i piedi e le gambe dalla pedaliera al seggiolino, nel caso si debba ricorrere alla delicata manovra di emergenza della eiezione. Lo specialista conclude con un rapido check sulle emergenze per le quali sono stato istruito durante la formazione concentrata fatta a Pratica Di Mare.
Il Capitano Esposito in accordo con lo specialista, si prepara ad avviare la turbina del 339 ed attraverso l’interfono sento che al superamento del 12% dei giri viene dato l’ordine di staccare il compressore esterno all’avviamento, per lasciare che la turbina raggiunga il regime del 40-60% in autonomia. Un rapido check degli strumenti contemporaneo alle comunicazioni con la torre che da il via per il rullaggio.
Lasciato il piazzale, rulliamo velocemente per effettuare il decollo per pista 06. E’ la volta della prova motore che, contrariamente a quanto accade all’esterno, non è particolarmente rumorosa. Ultimati i controlli, i flap sono posizionati su T.O., la potenza portata al 100% ed i freni rilasciati. Si sente la spinta della turbina che ci porta alla velocità di rotazione per il decollo.
Il momento tanto atteso è giunto! Il velivolo inizia la corsa per il decollo, mentre alla mia destra la linea volo della collegamenti è stata superata e quando l’aeroplano è oltre i 100 nodi di velocità si trova già in volo, passando gli shelter del X Gruppo caccia dai quali tra qualche ora gli F104 spiccheranno l’ultimo volo. Giunti alla quota di sicurezza un virata di 60 gradi a sinistra porta il velivolo verso la costa Campana per proseguire il volo a vista direzione Pratica Di Mare.
L’Aermacchi MB339A è il frutto di un progetto brillante interamente Italiano, le cui eccezionali caratteristiche riconosciute di manovrabilità, lo fanno più assomigliare ad un velivolo acrobatico con propulsione a pistoni ed elica, e che ne hanno fatto il fiore all’occhiello dell’industria aeronautica italiana.
Le condizioni meteo sono veramente pessime, non piove ma la visibilità è parecchio limitata ed è presente una leggera turbolenza. La macchina si comporta egregiamente senza che il fattore climatico alteri il caratteristico comportamento di volo preciso, docile e facile. Manteniamo i 1000 piedi di quota e sotto di noi è stata lasciata la Campania, avvicinandoci alla costa di Gaeta. Durante il volo il Capitano mi concede qualche momento da pilota, permettendomi di “sentire” il comportamento della macchina prendendo il controllo della cloche. L’aeroplano è particolarmente stabile e docile. Effettuo un rapido movimento di rollio a sinistra e a destra e la macchina non accenna minimamente a perdere quota e direzione. Proseguo il volo seguendo le direttive del Capitano ancora per un breve tratto prima che lui riprenda il controllo del velivolo.
Tutto ciò accade subito dopo aver lasciato sulla mia sinistra l’aviosuperficie A.R.M.A. della Scuola di Volo Volere e Volare, dove mi dovrò recare qualche ora dopo essere giunto a Pratica, per sostenere l’esame che mi permetterà di portare un passeggero a bordo di velivoli VDS.
In breve tempo ci troviamo nelle vicinanze dell’Aeroporto di Pratica di Mare e sebbene vi sia foschia la pista 31 è visibile proprio davanti a noi. Poche centinaia di piedi prima della pista una virata a sinistra con guadagno di quota ci permette di lasciare a destra la pista per iniziare il sottovento e l’avvicinamento. Quando il velivolo lascia dietro di se l’inizio pista comincia la virata di 180° di avvicinamento per effettuare un atterraggio lento e preciso per pista 13.
Con le sole ruote centrali a terra manteniamo un assetto cabrato senza che il ruotino anteriore tocchi terra, ottenendo così di frenare aerodinamicamente man mano che ci avviciniamo al 71° gruppo, dove il Generale Pilota Valente è in attesa di salire a bordo del velivolo e raggiungere Grazzanise per prendere posto su uno dei F104 pronti per l’ultimo volo.
L’aeroplano è fermo sul piazzale dove il Capitano Pilota Alberto Zorzi si affretta a riprendere sulla videocamera per me gli ultimi minuti di questa tanto attesa missione di trasferimento. Una volta a terra, mi dirigo verso l’uscita della base dove mia moglie e mio figlio mi attendono per andare a sostenere l’esame.
Intorno alle 14.00 mi giunge una telefonata del Capitano D’Antonio della squadriglia collegamenti del 9° Stormo, il quale mi avvisa che il Comandante Miniscalco atterrerà a Pratica di Mare intorno alle 14.45, in anticipo rispetto all’orario concordato il giorno prima.
Così intorno alle 15.00 mi trovo di nuovo vicino al macchino, in attesa che inizi la seconda missione, quella che segnerà in maniera indelebile questa indimenticabile giornata. Il Colonnello Pilota Gianpaolo Miniscalco, comandante del 9° Stormo Caccia Intercettori e dal curriculum ricco di esperienze e successi maturati durante una brillante carriera, dopo avermi accolto mi aiuta a prender posto sul seggiolino dell’aereo, assicurandosi che tutto vada per il meglio, soprattutto che la mia macchina fotografica non dia fastidio durante il volo. Quindi passa al suo posto di pilotaggio lasciando che le ultime fasi della preparazione vengano concluse dallo specialista a terra.
E’ il momento di chiudere il tettuccio e di staccare la spina di sicurezza del seggiolino eiettabile per bloccarla nell’apposito foro a sinistra del tettuccio. Quindi inizia l’avviamento della turbina mentre la torre ci informa sul meteo. Un saluto al personale a terra e via per raggiungere rapidamente pista 13.
Dopo aver effettuato la prova motore e controllato i parametri, inizia la corsa che ci porta in breve al decollo assumendo poi una prua di 120°. Anche in questo secondo decollo l’emozione è molto forte e quando Miniscalco mi “passa” la cloche per portare il velivolo alla base di Grazzanise sono fuori dalla pelle! Mantengo una prua di 120°, una quota di 1.000 piedi con il 92% circa della potenza ed una velocità di circa 330 nodi. Pochi minuti e stiamo per incontrare la città di Latina. Mi viene detto di virare a destra di 10° e così facendo sono presto nella zona di Sabaudia. Poco dopo una virata a sinistra di 40°, 45° e ci troviamo in una zona in cui mi viene detto di virare per allinearmi alla costa. Qui accade qualcosa di inaspettato e soprattutto giunge senza nessun preavviso preparatorio. Miniscalco mi chiede di tirare la cloche ed io senza esitare comincio a portare indietro la barra iniziando una cabrata. Attraverso l’interfono sento Minis-calco che continua a dirmi di tirare, tirare ancora e ben presto mi trovo a testa in giù nel bel mezzo di un looping! Mi giro rapidamente all’indietro per guardare l’orizzonte effettuando una piccola correzione a destra e velocemente sono già al punto di partenza. Non ho il tempo di pensare all’emozione che di nuovo Miniscalco mi chiede di tirare e così ancora tirare per sviluppare un secondo looping. E’ veramente così indescrivibile e fantastico.
Terminate le manovre, la voce rassicurante e tranquilla di Miniscalco mi fa notare come sia stato facile con questa macchina, ed io quasi non trovo le parole per le forti emozioni provate in rapida successione. Ma non è ancora finita. Questa volta Miniscalco mi chiede di assumere un assetto cabrato di 30°. Anche in questo caso eseguo l’ordine, tiro la cloche e fermo la cabrata a 30°. A questo punto mi viene chiesto di spostare tutta a sinistra la cloche, e così facendo effettuo un tonneaux che mi lascia ancora una volta senza parole, per poi tornare in volo livellato e commentare quanto effettuato.In breve ci avviciniamo alla base di Grazzanise, dove Miniscalco mi permette di effettuare un avvicinamento ed un touch-and-go durante il quale posso ancora apprezzare le straordinarie qualità di volo di questa stupenda macchina.
Sono ad un punto in cui credo che non ci possa essere nulla di più forte di quanto provato sino a quel momento. Ho già fatto un primo volo la mattina presto e nel pomeriggio il secondo è stato reso particolarmente entusiasmante grazie alle evoluzioni concesse dal comandante. Così attendo il momento dell’atterraggio. Ma questo tarda a venire ed una grande sorpresa amplificherà tutto ciò che stato provato nelle ore precedenti. Dall’interfono sento Miniscalco chiedere se desideravo seguire le evoluzione di una parte del programma della PAN. Che meraviglia, ho la possibilità di assistere, seduto sul seggiolino posteriore del macchino, alle prestigiose figure sviluppate dalla nostra PAN durante le manifestazioni, un programma che Miniscalco conosce molto bene per i tanti anni trascorsi alla PAN e che effettua adesso nella posizione del leader. E allora via con il Looping a triangolone, Cardioide, schineider, Tonneaux a cigno ed altre fantastiche manovre, godendomi uno spettacolo di particolare rarità che ancor oggi investe con preponderanza la mia memoria, spazzando via anche i pensieri più insistenti. Sono momenti indescrivibili in cui sento l’effetto di tutti i G, che sfiorano i 5 nelle figure più estreme. Miniscalco mi chiede spesso se sto bene prima di iniziare una nuova manovra ed il mio stare la massimo della felicità gli consente di andare ancora avanti con la dimostrazione. Il “leader” scandisce a voce alta tutte le manovre, eseguendo con abile maestria tutte le figure offerte a questo umile mortale, comunicando di continuo quota velocità e nome della prossima evoluzione. Il tempo sembra non terminare mai, guardo di continuo intorno per fissare ogni istante nella mia memoria, ammirando l’aeroplano come se fosse un pennello speciale che dipinge, nel cielo di Grazzanise, delle bellissime figure acrobatiche. Al termine della dimostrazione ci predisponiamo per l’avvicinamento e brevemente le ruote del 339 toccano l’asfalto della pista 06. Riponiamo la spina di sicurezza nell’apposito alloggiamento e giungiamo al parcheggio.Mentre slaccio le cinture e mi appresto a scendere dal velivolo osservo il personale a terra vistosamente sorridente per il fuori programma che Miniscalco ha effettuato.
Una volta con i piedi sul suolo realizzo che tutto è adesso finito e ciò provoca ancora una volta un via vai interminabile e veloce di immagini dei momenti vissuti in questo volo. Il corpo è provato dall’accelerazione subita, il muscoli facciali ed orbicolari sono strapazzati, sono molto sudato e mi sembra di essere uscito fuori da una lavatrice il cui programma di centrifuga è impazzito. Ma l’emozione è tanta, la gioia provata è enorme e tutti i mali fisici diventano trascura-bili. Lascio Miniscalco che mi da appuntamento a breve nel suo ufficio per un colloquio prima di salutarci e mi affretto a chiamare al telefono il Ten. Col. Pilota Bruno Strozza per raccontargli tutto, ma soprattutto per ringraziarlo per tutto quel che ha fatto per-ché potessi raggiungere questo obiettivo. La giornata è giunta al termine.
Anche questo racconto è terminato e spero che in queste lunghe righe sia riuscito a trasferire, a quanti come me hanno sognato e sognano di vivere un’emozione così unica, l’esperienza vissuta in una giornata appassionante ed intensa.
Un sentito ringraziamento a quanti hanno seguito e contribuito al realizzarsi di questo magnifico volo:
Maria Clara Mussa Direttore di Cybernaua Magazine,
Gianni Del Guerzo pilota ed istruttore,
Cap. Pilota Alberto Zorzi e Cap. Pilota Devid Paolucci del Reparto Sperimentale di Volo,
Maresciallo Francesco Benvenuto della linea volo X Gruppo Caccia,
Ten. Col. Pilota Bruno Strozza pilota e comandante del X Gruppo Caccia Intercettori su F104, l’artefice di tutto.
Un grazie all’Aeronautica Militare Italiana e allo Stato Maggiore che hanno autorizzato il volo ed il Col. Pilota Gianpaolo Miniscalco per l’amicizia e la professionalità con cui ha profondamente segnato questo irripetibile evento.
Osvaldo Ciurleo